LA CONDIZIONE DELLE DONNE NELLE ZONE DI CONFLITTO. L’ANALISI DI AZIONE CONTRO LA FAME

Le disuguaglianze di genere nei contesti di guerra:
causa e conseguenza della fame

Confine tra Sudan e Sud Sudan. Azione Contro la Fame

Milano, 7 marzo – In occasione della Giornata Internazionale della Donna, Azione Contro la Fame accende i riflettori sulla drammatica realtà vissuta dalle donne nelle zone di conflitto. La fame e le disuguaglianze di genere si alimentano a vicenda, con le donne che risultano tra le più colpite dalle crisi alimentari aggravate da guerre, shock economici e cambiamenti climatici. Oggi, una persona su undici soffre di fame nel mondo[1] e la malnutrizione colpisce in modo sproporzionato donne, adolescenti e bambine. Sono 47,8 milioni le donne che vivono in condizioni di insicurezza alimentare moderata o grave, un numero superiore rispetto agli uomini[2]. Ruoli di genere tradizionali e disuguaglianze nell’accesso a risorse, istruzione e finanziamenti contribuiscono ad ampliare questo divario, con gravi ripercussioni sulla nutrizione femminile.

 

Conflitti e disuguaglianze di genere: il legame con la fame

I conflitti rappresentano la principale causa della fame a livello globale. Già nel 2018, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha riconosciuto il legame tra guerre e insicurezza alimentare, condannando l’uso della carestia come arma di guerra[3]. Eppure, oggi, il 60% delle persone che soffrono la fame vive in paesi devastati dai conflitti.

Le guerre spingono le popolazioni nella povertà, interrompono la produzione agricola, distruggono beni e scorte alimentari e fanno lievitare i prezzi del cibo. Le donne, spesso responsabili della gestione domestica e dell’approvvigionamento di acqua e cibo, si trovano a dover sostenere da sole il peso della sopravvivenza familiare mentre gli uomini sono coinvolti nei combattimenti.

In molte aree di conflitto, la fame viene usata come arma: gli aiuti umanitari vengono bloccati, le infrastrutture per l’acqua distrutte e le risorse alimentari saccheggiate. Queste tattiche non solo esasperano la crisi, ma mettono a rischio la vita delle donne, costrette a percorrere lunghe distanze in contesti pericolosi per sfamare le proprie famiglie.

 

Irpin, Ucraina. Azione Contro la FamePerché combattere la violenza di genere nei conflitti significa combattere la fame

La violenza di genere è un fenomeno diffuso e devastante, con conseguenze letali che minano la salute, i diritti umani e la sicurezza delle persone colpite. Radicata nelle disuguaglianze strutturali e nelle norme sociali discriminatorie, questa forma di violenza si intensifica nelle emergenze umanitarie, dove la vulnerabilità cresce e le reti di protezione familiare e comunitaria si sfaldano.

I vertici delle Nazioni Unite chiedono con urgenza la fine della violenza di genere, inclusa la violenza sessuale, spesso usata come arma di guerra per terrorizzare le popolazioni. Nel 2023[4], l’ONU ha registrato un aumento del 50% dei casi di violenza sessuale nei conflitti, con donne e bambine che rappresentano il 95% delle vittime verificate[5].

La violenza di genere ha un impatto diretto sulla malnutrizione:

  • Lo stress e la precarietà economica aumentano il rischio di violenza domestica;
  • L’insicurezza alimentare spinge molte donne a scambi sessuali per il cibo;
  • Le conseguenze fisiche e psicologiche della violenza compromettono l’accesso a un’alimentazione adeguata.

Affrontare le disuguaglianze di genere e combattere la violenza sulle donne nei contesti di guerra non è solo una questione di giustizia sociale, ma una necessità per garantire la sicurezza alimentare globale.

La comunità internazionale deve intervenire per porre fine all’uso della fame come arma di guerra e proteggere i diritti delle donne, promuovendo l’accesso equo a risorse e opportunità di sviluppo. Solo così è possibile costruire un futuro libero dalla fame e dalla discriminazione.

 

Azione contro la Fame | www.azionecontrolafame.it

Azione Contro la Fame è un’organizzazione umanitaria internazionale impegnata a garantire a ogni persona il diritto a una vita libera dalla fame.

Specialisti da 46 anni, prevediamo fame e malnutrizione, ne curiamo gli effetti e ne preveniamo le cause. Siamo in prima linea in 56 paesi del mondo per salvare la vita dei bambini malnutriti e rafforzare la resilienza delle famiglie con cibo, acqua, salute e formazione.

Guidiamo con determinazione la lotta globale contro la fame, introducendo innovazioni che promuovono il progresso, lavorando in collaborazione con le comunità locali e mobilitando persone e governi per realizzare un cambiamento sostenibile. Ogni anno aiutiamo 21 milioni di persone.

 

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[1] UNICEF, Denuded and forgotten – 2023

[2] UN Women, PROGRESS TOWARDS THE SUSTAINABLE DEVELOPMENT GOALS BIG GENDER EQUALITY PLAN 2024 – 2024.

[3] UN News, War and hunger go hand in hand, warns UN chief to Security Council – 2022.

[4] UN Press, With the incidence of sexual violence in conflicts expected to rise by 50% by 2023, the Security Council is increasingly calling for action against arms trafficking.

[5] ibis

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