Digital communication: Linkedin per le organizzazioni non profit

Facebook per un pubblico generalista. Instagram per i giovanissimi e i contenuti visivi. E Twitter per brevi aggiornamenti e opinioni.

E Linkedin? Ottimo per network e content marketing.

Probabilmente, in termini meramente numerici, l‘engegement è minore. Ma possiamo catalogare l’utenza di Linkendin nel rank dei professionisti e del management. E, probabilmente, dei big donor.

Mentre Twitter è ottimo per condividere aggiornamenti rapidi e avviare conversazioni, Instagram per condividere contenuti altamente visivi e Facebook per condividere link e video integrati, LinkedIn è ottimo per il content marketing e networking.

Quindi, lasciate perdere i meme su Dondald Trump e le foto delle vacanze. Concentratevi su contenuti ad alto valore informativo.

Proviamo a darvi qualche consiglio.

Ottimizza la pagina 

Il primo impatto è quello che conta. Ciò significa che dovrete colpire l’utente già dal primo sguardo. A differenza di altri network, infatti, Linkedin è un social media con un’utenza più esigente e meno generalista.

Partite utilizzando foto e loghi di alta qualità. Curate le immagini e i coloro. Se lavorate per una piccola organizzazione, valutate anche l’idea di rivolgervi a fotografi e designer professionisti. I soldi investiti per curare l’immagine della vostra organizzazione, vi assicuriamo, non sono soldi buttati.

Oltre alle immagini, assicuratevi che anche le sezioni scritte della pagina siano ben curate. Aggiornatele costantemente e utilizzate le parole chiave che più rappresentano l’organizzazioni. Non dimenticate che Linkedin è ottimamente ottimizzata da Google e dai principali motori di ricerca. La cura dei testi può fare la differenza.

Metti al centro il team

Che si tratti di dipendenti, collaboratori, dirigenti o volontari, mettete al centro la vostra squadra di lavoro. Linkedin è il sociale network dei professionisti, pensato per i professionisti. Dimostrate di avere una visione orientata alle risorse umane e sarete sulla buona strada per il successo su quest piattaforma.

Inoltre, mettendo al centro i vostri collaboratori, dimostrerete che per voi sono molto importanti. In questo modo potranno diventare essis stessi ambasciatori dei vostri contenuti, rilanciando le iniziative dai loro profili professionali e aumentando, così, l’engagement organico.
Non dimenticate, infine, che il racconto del cosiddetto “dietro le quinte” è una delle tecniche di storytelling che coinvolgono maggiormente il pubblico. Soprattutto quando si parla di comunicazione digitale.

Mettere al centro i professionisti che lavorano per voi, infine, è un’ottima strategia di employer branding. Attività indispensabile per qualsiasi ente, ma ancora di più per un’organizzazione non profit: sempre al centro dei riflettori in termini di etica e sostenibilità del lavoro.

Metti i riflettori sul contenuto visivo

Immagini e video. Nulla di nuovo sotto il solo. Stiamo parlando di contenuti che hanno una visibilità e una capacità di coinvolgimento maggiore. Assicuratevi che ogni vostro contenuto sia corredato da infografiche o illustrazioni. Ma anche video, interviste e storie.

Non trascurate il resto (e il testo!)

Non è una contraddizione. Ma Linkedin è una piattaforma che, per utenza, è decisamente diversa dagli altri social media. Su Facebook, ad esempio, si ha una fruizione più generalista ed emotiva (a volte, anche distratta). Su Instagram, invece, troveremo contenuti più leggeri e fortemente improntati al visual.

Linkedin, invece, è una piattaforma molto esigente. Mai come in questo caso, ci sentiamo di dire che il contenuto è il re. Non abbiate paura, quindi, di pubblicare contenuti anche molto articolati e approfonditi. Anzi, cercate di sfruttare la piattaforma di blogging nativo per sviscerare ogni singolo aspetto dell’argomento che state trattando. E cercate di essere il più esaustivi e professionali possibili.
Stiamo parlando di una piattaforma dove l’approfondimento sostituisce l’emotività. Senza dubbio.

Investite in ADV

E in questo, purtroppo, non c’è nessuna differenza con Facebook o altri social media. Senza investimenti in contenuti a pagamento, difficilmente crescerà la nostra presenza online.

Il mito del web gratuito ha dovuto fare i conti con la realtà e con l’iper-produzione di contenuti. Tuttavia, Linkedin, non dovrebbe ancora aver raggiunto un punto di saturazione dei contenuti sponsorizzati anche se più caro rispetto ad altre piattaforme. Ad ogni modo anche con un investimento di poche centinaia di euro, potrete raggiungere risultati interessanti visibili nel medio termine.

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