In questo articolo, parlo della mia esperienza in quanto “giovane imprenditrice” e Tutor di altri giovani imprenditori, della speranza e voglia di reagire che riescono a prevalere anche in un momento storico difficile come quello che stiamo vivendo.
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Siamo tutti d’accordo: questo non è sicuramente il momento storico più entusiasmante degli ultimi decenni. Il 2020 è stato protagonista di molti eventi climatici disastrosi in tutto il mondo nonché di una pandemia di importanza globale che non sembra pronta a lasciarci tanto rapidamente.
Mi sono trasferita a Bruxelles (Belgio) ad inizio gennaio, appena in tempo per vivere il primo lockdown belga. Ho avuto la fortuna di essere assunta nell’incubatore dell’Università (Start.LAB), un lavoro che, oltre ad aver salvato la mia salute mentale segregata in casa, mi ha spronata a reagire e a creare quella che poi sarebbe diventata l’associazione Impatto.
Il nostro incubatore si occupa di sensibilizzare i più giovani all’imprenditoria (come reazione alla disoccupazione) e ad accompagnare i giovani sotto i 30 anni a sviluppare e concretizzare le loro idee di start-up. Più precisamente, mi occupo di seguire i ragazzi sin dal loro ingresso, organizzo dei workshop legati a tutte le fasi dell’imprenditoria (definizione del modello di business, dell’offerta commerciale, della comunicazione e marketing, storytelling..) e, cosa forse più importante, mi assicuro che stiano bene. Ebbene sì: affinché una start-up funzioni, è necessario che i suoi fondatori siano al massimo delle loro energie.
Potete immaginare come sia la situazione da quando il Covid-19 ha bussato alle nostre porte. Questi ragazzi sono nel pieno dell’ideazione, creazione, diffusione, crescita della loro impresa eppure in tanti, lì fuori stanno chiudendo i battenti.
Non nascondo la mia (la nostra!) preoccupazione ai primi annunci dell’impatto della pandemia. Riguardando indietro, ai 6 mesi che sono appena trascorsi, non riesco a smettere di meravigliarmi di quello che ho potuto vivere e vedere con i miei stessi occhi. Nell’80% dei casi, i miei ragazzi non si sono lasciati abbattere: alcuni hanno fatto prova di creatività ed hanno cercato modi alternativi per seguire i piani prestabiliti, altri hanno completamente cambiato business per rispondere all’emergenza sanitaria con i loro nuovi prodotti o servizi. Accompagnandoli, valutando insieme tutte le possibilità per non mollare, ho imparato che anche dai momenti più bui si possono estrapolare delle opportunità e che sta proprio a noi, giovani, coglierle al volo e provarci.
È così che anche io mi sono buttata ed ho deciso di intraprendere.
Proprio grazie al mio lavoro (con il quale stimolo i miei ragazzi ad agire), ho sentito crescere dentro di me questa immensa voglia di creare qualcosa che fosse utile a me ma anche agli altri. Da sempre attiva nel mondo dell’economia sociale e sviluppo sostenibile, ho pensato di lanciare una sfida “eco-responsabile” alla settimana a tutti i volenterosi (italiani) per 3 mesi (da inizio giugno a metà agosto). Alla fine, senza quasi rendermene conto, avevo iniziato un accompagnamento digitale molto più concreto di tante altre iniziative online sulla sostenibilità ambientale, al quale hanno partecipato più di 200 persone.
A metà agosto è finalmente nata Impatto, un’associazione fatto di giovani (under 30) che propone percorsi online di sensibilizzazione e azione verso uno stile di vita più eco-responsabile. Concretamente proponiamo agli iscritti alle cosiddette “#impattochallenge” delle sfide concrete per ridurre il loro impatto nel quotidiano. Partecipare alle nostre sfide significa cercare modi alternativi per fare ciò a cui siamo sempre stati abituati, uscire dagli schemi, un passo alla volta e soprattutto INSIEME.
Ho creato l’associazione insieme a tre amiche d’infanzia (Cecilia Zanchetta, Marta Carnielli, ex scout come me, e Clelia Ceccato), ad una mia ex collega e amica di Milano, con cui ho lavorato a lungo in Francia (Deborah Reggi), ad una partecipante della prima edizione dell’#impattochallenge che non ha saputo resistere alla tentazione di continuare la sfida (Elena Dalla Fontana) ed il mio ragazzo Andrea Digiorgio. Poco tempo fa si è unita a noi anche la nostra prima volontaria, Fabia Garbossa, di Torino, anche lei partecipante alla prima edizione.
Abbiamo tutti dei profili molto diversi e questo è bellissimo perché riusciamo a lavorare insieme in modo molto complementare e stimolante. Siamo tutti giovani (tra i 25 e i 28 anni) sparsi in giro per l’Europa tra Italia (Vittorio Veneto, Quero, Venezia, Torino), Francia (Chambéry) e Belgio (Bruxelles) e questo è ancora più bello perché cogliamo tantissimi spunti dai 3 Paesi e possiamo confrontarci su pratiche diverse legate alla sostenibilità.
Vorrei concludere questo articolo invitando ognuno di voi, cari lettori, a non farvi scoraggiare dalle circostanze. Ogni momento di difficoltà è in realtà l’occasione di re-inventarci, sperimentare cose nuove ed arrivare dove non saremmo mai andati altrimenti!
Associzione Impatto: i nostri prossimi appuntamenti
La prossima #impattochallenge in programma sarà completamente dedicata al “Natale Sostenibile”, con 4 focus legati agli argomenti più importanti del Natale (regali, pacchetti, decorazioni e cenone). Le iscrizioni apriranno sul nostro sito il 2 di novembre (www.impatto.io/sfide). Vi aspettiamo ovviamente!
Per il 2021, ci attendono un’#impattochallenge ad aprile sulla “Moda Sostenibile” (in occasione della “Fashion Revolution Week”) e una a luglio dedicata alla “Plastica” (in tema con il #plasticfreejuly).
Dove trovarci
Oltre al sito internet www.impatto.io, siamo molto attivi sui social. Non esitate a seguirci sui nostri profili Facebook e Instagram cercando “@sustainable.impatto”.
complimenti…sostenibile ecologico a favore dell? AMBIENTE E DELLA SALUTE. Vi appoggio non sono trentenne, ma sessantenne.
Vi posso dire che:
a ) si diventa anche noi umani organismi fragili e sensibili alle sostanze chimiche, si diventa inquinati!!!
b) ho scoperto come cure e terapie fondamentali: mangiare sano e pulito senza pesticidi, Ogm o metalli pesanti quindi comprare presso i coltivatori.
Qui a Vittorio Veneto c’è una Rete contadina dove si compra genuino a km zero e si mantiene il lavoro della terra.
Altra scoperta, che vorrei condividere con voi, l’uso di una miscela di probiotici chiamati MICRORGANISMI effettivi per pulire la casa, per gli animali, per l’agricoltura, per la cosmesi, per il benessere ecc..investire sui microrganismi sarebbe importante perchè hanno la forza della rigenerazione e sono custodi della vita! A vostra disposizione Giovanna Dal Cin