Più di uno studente su quattro ha subito episodi di bullismo o cyberbullismo. È il dato più forte che emerge dal nuovo Report 2025 della Fondazione Foresta ETS, da anni punto di riferimento per la ricerca sul benessere e la salute giovanile. L’indagine, condotta su 5.849 studenti delle scuole superiori di Padova, Vicenza e Verona, offre uno spaccato dettagliato sull’adolescenza italiana: corpo, emozioni, relazioni, identità e fragilità si intrecciano in un quadro che chiama in causa famiglie, scuole e istituzioni.
Bullismo e cyberbullismo: un fenomeno trasversale ma con forti differenze di genere.
Bullismo e cyberbullismo: un fenomeno trasversale ma con forti differenze di genere

professor Carlo Foresta
Secondo la ricerca, più di un terzo delle ragazze (36,4%) e un quarto dei ragazzi (25,2%) dichiara di aver subito atti di bullismo o cyberbullismo. Le femmine sono più spesso vittime, mentre i maschi risultano più frequentemente autori di episodi di prepotenza (17,8% contro 7,9%).
Il peso corporeo e l’orientamento sessuale emergono come fattori che aumentano il rischio di vittimizzazione: tra i maschi vittime, il 26% è in sovrappeso o obeso, contro il 15% dei coetanei non vittime. Anche tra le ragazze si osserva una tendenza simile (13% contro 7%).
Chi è percepito come “diverso” — per aspetto fisico, identità di genere o orientamento — risulta più esposto.
“Il bullismo colpisce chi è percepito come diverso, trasformando la vulnerabilità in un bersaglio”, spiega il professor Carlo Foresta, presidente della Fondazione.
Solitudine e disagio psicologico: il lato invisibile della violenza
Il fenomeno non è solo fisico o digitale: dietro gli episodi di bullismo si nasconde spesso un profondo disagio emotivo.
Nel campione analizzato, una ragazza su due dichiara di sentirsi sola, contro un ragazzo su tre. La solitudine si riflette in altri indicatori preoccupanti: il 21% delle ragazze vittime di bullismo ammette comportamenti autolesivi, una percentuale più che doppia rispetto ai coetanei maschi (9,4%).
Inoltre, quasi due terzi delle ragazze (63,7%) hanno usufruito o sentito il bisogno di un supporto psicologico, contro appena un terzo dei ragazzi.
Un segnale che racconta una generazione più consapevole del proprio disagio, ma ancora troppo sola nel cercare risposte.
Il profilo del “bullo”: trasgressione e rischio
Sul versante opposto, il profilo dei bulli – soprattutto maschi – è caratterizzato da comportamenti a rischio: si fuma di più, si consuma più alcol e sostanze, e cresce l’esposizione a pornografia e sexting.
Tra gli autori maschi, la quota di non fumatori scende di oltre dieci punti rispetto ai non autori, e solo un terzo dichiara astinenza da alcol o droghe.
“Il dolore non elaborato può trasformarsi in rabbia”, commenta ancora Foresta.
“Dietro il bullismo si celano spesso fragilità personali e mancanza di punti di riferimento adulti.”
Prevenzione e alleanza educativa
Il report, che sarà presentato venerdì 17 ottobre nella Sala Consiliare della Provincia di Padova (Palazzo Santo Stefano), invita a un cambio di prospettiva: il bullismo non va solo punito, ma compreso e prevenuto.
La Fondazione Foresta propone di rafforzare la collaborazione tra scuola, famiglia e territorio, con programmi di educazione digitale, ascolto e supporto psicologico.
“Non bastano interventi punitivi — serve un’alleanza educativa stabile: riconoscere presto i segnali, offrire ascolto, costruire reti di protezione e responsabilità.”
Un ritratto generazionale tra corpo, rete e identità
Il Report Foresta 2025 ci restituisce un ritratto realistico e senza filtri della generazione che sta crescendo tra social, ansie e ricerca di riconoscimento.
Un adolescente su quattro vittima, molti altri in bilico tra disagio e trasgressione: è una fotografia che interpella tutti — educatori, genitori, operatori sociali, istituzioni — e chiama a costruire contesti più accoglienti e consapevoli.
Fonte: Fondazione Foresta ETS – Report 2025: Benessere, Corpo, Emozioni e Identità degli Adolescenti Italiani.