Il sistema dei controlli sugli enti del Terzo Settore (ETS) è stato finalmente definito. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del 7 agosto 2025 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, entrano in vigore le regole che disciplinano forme, contenuti, termini e modalità di vigilanza, controllo e monitoraggio sugli ETS iscritti al Runts.
Si tratta di un passaggio cruciale della riforma del Terzo Settore, che mira a garantire maggiore trasparenza e fiducia verso cittadini, donatori e istituzioni.
Chi effettua i controlli
I controlli ordinari e straordinari saranno gestiti da diversi soggetti:
- Uffici Runts, con competenza principale, inclusi i controlli straordinari;
- Centri di servizio per il volontariato (CSV) e reti associative nazionali (Ran), che possono scegliere se diventare “soggetti autorizzati” per i controlli ordinari sui propri aderenti.
Questi controlli riguarderanno tutti gli ETS iscritti al Runts, escluse le cooperative sociali, le imprese sociali e le società di mutuo soccorso.
Tipologie di controlli
Il decreto distingue tra:
- Controlli ordinari: verifiche triennali programmate sugli enti aderenti, per accertare il rispetto dei requisiti di iscrizione al Runts, il perseguimento delle finalità civiche e il rispetto degli obblighi normativi;
- Controlli straordinari: verifiche a campione o approfondimenti su segnalazioni, che restano di competenza esclusiva degli Uffici Runts.
Per gli enti con entrate fino a 60.000 euro annui è prevista una procedura semplificata.
Come funzionano i controlli
Gli enti responsabili (Runts, CSV e Ran autorizzati) dovranno caricare entro il 31 marzo sul Runts il programma triennale dei controlli, indicando gli enti coinvolti.
Le attività saranno svolte da soggetti incaricati, ossia persone fisiche con comprovata esperienza, formate e iscritte in un elenco pubblico. È vietato che vi siano conflitti di interesse (ad esempio rapporti di consulenza con l’ente controllato). Questi soggetti avranno la qualifica di incaricati di pubblico servizio.
Contributo alle spese
Il Ministero ha stabilito un contributo per coprire parzialmente i costi dei controlli, variabile in base alle dimensioni dell’ente:
- 50 euro per enti fino a 60.000 € di entrate annue;
- 100 euro per enti tra 60.000 e 300.000 €;
- 250 euro per enti tra 300.000 e 1.000.000 €;
- 500 euro per enti oltre 1.000.000 €.
Gli importi potranno essere ridotti se il budget ministeriale complessivo non dovesse essere sufficiente.
Cosa cambia per gli ETS
Per gli enti del Terzo Settore, il nuovo decreto comporta:
- Maggiore chiarezza normativa sui controlli;
- Rafforzamento della trasparenza verso stakeholder e donatori;
- Necessità di tenere aggiornati statuti, bilanci e documentazione Runts;
- Opportunità di ricevere controlli più vicini e rapidi tramite le reti associative e i CSV.
Conclusioni
Il decreto sui controlli introduce un sistema più strutturato, ispirato al modello già sperimentato nelle cooperative. Gli ETS dovranno quindi organizzarsi per affrontare le verifiche con regolarità, adottando pratiche di governance trasparenti e strumenti di rendicontazione puntuali.
👉 Per approfondire, leggi anche l’articolo di Cantiere Terzo Settore.
