Social network: il nonprofit li usa per comunicare ma non ancora per raccogliere fondi

I risultati dell’indagine “La comunicazione digitale nel nonprofit: usi, rischi e opportunità” di Fondazione Sodalitas – in collaborazione con l’Istituto Italiano della Donazione – illustrata oggi durante l’evento di presentazione della 3^ Edizione di Sodalitas Social Innovation

 

Milano, 27 marzo 2013 – Le Organizzazioni del Terzo Settore italiane, indipendentemente dalle dimensioni e dal settore di attività, hanno familiarità con i social network, li usano – e con successo – per cercare visibilità e per sensibilizzare alla propria causa ma non li percepiscono ancora come spazi attraverso cui raccogliere donazioni o fondi attraverso per esempio il fundraising o il crowdfunding. Questo emerge, in estrema sintesi, dalla ricerca “La comunicazione digitale nel nonprofit: usi, rischi e opportunità” presentata oggi nell’ambito dell’evento “La sfida digitale. come conciliare nonprofit, new media e risorse” con cui Fondazione Sodalitas ha dato ufficialmente avvio al programma Sodalitas Social Innovation.

 

“Nel 2012 in Europa sono stati raccolti circa 300 milioni di euro (un terzo di quanto è stato raccolto a livello mondiale) considerando tutti i tipi di crowdfunding – ha dichiarato Paola Peretti, Visiting Researcher presso la Stochkolm School of Economics, autrice del best seller “Marketing Digitale” nonché Presidente e Fondatrice associazione nonprofit “Crazy 4 Digital Marketing” –  Solo alla fine del 2011, c’erano circa 200 piattaforme online di crowdfunding attive in Europa e questo numero dovrebbe crescere del 50% come stima di fine 2012. Oltre a definizioni e numeri, la domanda chiave è: quale ruolo per l’Italia in tutto questo? Esistono gaps da colmare (legislativo, culturale, tecnologico) e opportunità da cogliere?”.

 

“La comunicazione digitale nel nonprofit: usi, rischi e opportunità”:il campione

La survey realizzata da Fondazione Sodalitas per indagare le modalità, la frequenza e gli obiettivi con cui il Terzo Settore utilizza i social network ha raggiunto 289 Organizzazioni.

In quanto a tipologia, il campione delle ONP rispondenti è composto da Associazioni (40,8%), Cooperative sociali (21,2%), ONG (17,2%), Fondazioni (11,5%) ed Organizzazioni di 2° e 3° livello (9,3%).

Di queste, si equivalgono come numero le piccole (entrate fino a 250mila euro) e le medie Organizzazioni (entrate tra i 250mila euro e i 2 milioni di euro) rappresentate ognuna dal 30,4% del campione, mentre risultano più numerose (39,2%) le grandi organizzazioni (entrate oltre i 2 milioni di euro).

Le ONP partecipanti sono attive soprattutto nei settori della Cooperazione e solidarietà internazionale (23,7%), dell’Assistenza sociale (22,6%) e dell’Assistenza sanitaria (13,5%), fornendo sostegno soprattutto alle Comunità nei paesi in via di sviluppo (17,6%), alle persone con disabilità (16,4%), alla Comunità/Cittadinanza (15,6%) e ai Giovani  (14,1%).

 

Familiarità e obiettivi

Il Terzo Settore, indipendentemente dalle dimensioni organizzative e dal settore di attività di appartenenza, ha familiarità con l’uso dei social network (solo il 19,5% del campione non li utilizza), ai quali chiede soprattutto visibilità (85,7%) e sensibilizzazione verso la propria causa sociale (69%), trovando più spesso la prima (90%) che la seconda (56%). Solo il 15,6% delle organizzazioni rispondenti ha dichiarato di utilizzare questi mezzi per ottenere fondi o donazioni a sostegno delle proprie attività, ma non sempre ne ha avuto concreto beneficio (10,3%).

 

Canali ed esperienze

Facebook è di gran lunga il social network più utilizzato dal nonprofit (76,8%, contro il 46,7% di Youtube, il 44,5% di Twitter, il 14,3% di Linkedin, il 15,8% di Google+) nonché quello su cui le ONP sono arrivate prima (il 50,3% dei rispondenti ha aperto il proprio spazio prima dell’inizio del 2011). Anche Youtube è stato esplorato presto: il 56,5% delle organizzazioni intervistate ci è arrivata prima dell’inizio del 2011. Il social network su cui le ONP sono sbarcate più “di recente” è invece Google+ (il 31,6% ha aperto un profilo nel periodo Gennaio-Giugno 2012).

L’esperienza d’uso di questi canali da parte delle ONP è tendenzialmente positiva: il 54,1% del campione ha dichiarato di non aver mai avuto problemi in questo senso. Chi invece ne ha riscontrati (45,9%) ha parlato soprattutto di criticità relative al tempo (76,8%) e alle risorse umane (49,5%) da dedicarvi. Il problema del tempo riguarda in uguale misura sia le piccole che le grandi organizzazioni (77,3%).

La frequenza d’uso dei social network non varia proporzionalmente a seconda delle dimensioni dell’organizzazione.

 

Social network e dimensioni delle organizzazioni

Al crescere delle dimensioni organizzative:

–        cresce progressivamente la presenza delle ONP su Linkedin (da 7,5% a 18,9%) e diminuisce il problema delle risorse da impiegare per la gestione di questi canali (da 54,5% a 25%), mentre subentra quello delle competenze (da 13,6% a 62,5%)

–        diminuisce il numero delle Organizzazioni che hanno scelto di non essere presenti sui social (da 33,8% a 12,3%), mentre aumenta il numero di quelle che – tra loro – stanno valutando/progettando di entrarci (piccole organizzazioni 65,5%; grandi organizzazioni 75%).

 

Lo scenario internazionale

Il Crowdfunding – processo attraverso cui poter mobilitare persone e risorse verso il sostegno di una specifica causa o progetto – riguarda sempre di più, a livello globale, anche il Terzo Settore. Nel mondo sono attive 450 piattaforme dedicate (191 negli USA, 44 in UK, oltre 100 nel resto dell’Eurozona) e sono in continua crescita: se solo Kickstarter (americana, la più importante) ha raccolto finora 393 milioni di dollari, ci si aspetta che questi spazi, insieme, riescano a raccogliere nel 2013 6.2 miliardi di dollari (fonte: Gartner, 2012).

Il crowdfunding presenta, dunque, enormi potenzialità in termini di nuovi ambiti di marketing, coinvolgimento di persone e auto-promozione a basso costo, pur mettendo le organizzazioni interessate di fronte a vincoli e limiti di tipo legislativo, concorrenziale e culturale.

 

A proposito di Sodalitas Social Innovation

Sodalitas Social InnovationL’evento di oggi è stato l’occasione per dare avvio alla 3^ Edizione di Sodalitas Social Innovation (SSI), il programma che Fondazione Sodalitas ha avviato per migliorare la capacità progettuale del  Terzo Settore e per mettere a disposizione delle imprese un orizzonte di organizzazioni con cui sviluppare partnership di successo.

Le ONP che vorranno partecipare all’iniziativa dovranno completare la Griglia di compilazione basata sui 10 principi di efficacia sociale ed efficienza di mercato che saranno oggetto stesso della loro valutazione da parte della Giuria: Risultati attesi e valutazione dell’impatto sociale;  Sviluppo delle capacità e sostenibilità nel tempo del progetto; Potenziale di crescita (scalabilità); Capacità di Innovazione Sociale; Replicabilità; Costo del prodotto e vantaggio competitivo; Sostenibilità Economica e Finanziaria; Approccio di Sistema; Partnership con il Mondo Profit; Esperienze e capacità organizzativa.

La Griglia di compilazione e le Linee Guida cui fare riferimento per redigerla correttamente sono scaricabili dal sito www.sodalitas.it.

Le organizzazioni nonprofit interessate a partecipare dovranno inviare i propri progetti sociali entro il 31 maggio 2013 all’indirizzo [email protected].

La partecipazione a SSI è completamente gratuita.

Le Organizzazioni che si candideranno potranno concorrere all’assegnazione, per la prima volta, di un Web Communication Award, che consentirà alla ONP selezionata di ricevere da parte di Fondazione Sodalitas una campagna di comunicazione ad hoc attraverso i social media.

 

Sodalitas Social Innovation: i risultati

Le prime due edizioni di Sodalitas Social Innovation hanno visto la partecipazione di 360 progetti da parte di 325 ONP. L’iniziativa – favorendo l’incontro tra imprese e organizzazioni del Terzo Settore – ha consentito la realizzazione di numerose partnership profit-nonprofit di successo.

Sodalitas Social Innovation, ad oggi, ha ottenuto l’adesione di 3 fondazioni – Enel Cuore Onlus, Fondazione Vodafone Italia e Unicredit Foundation e 32 imprese: ABB, Accenture, Altran Italia, Artsana, Banca Popolare di Milano, Banca Prossima, Conad Centro Nord, DNV Business Assurance, Edison, Eni, Feralpi, Filca Cooperative, Gruppo Filo Diretto, Holcim (Italia), Indesit Company, Italcementi, KPMG, Linklaters, L’Oreal Italia, Leroy Merlin, Mellin, Roche, Siemens, Snam, STMicroelectronics, Terna, TNT, UBI Banca, UBS, Vodafone Italia, Wind.

Sodalitas Social Innovation è un progetto realizzato da Fondazione Sodalitas con il contributo di UBI Comunità e con il patrocinio di Fondazione Cariplo.

 

Approfondimenti

Il report completo della ricerca “La comunicazione digitale nel nonprofit: usi, rischi e opportunità

La pagina Facebook di Sodalitas Social Innovation

La Griglia di compilazione e le Linee Guida per la partecipazione a SSI

 

Per ulteriori informazioni:

Maddalena Cassuoli – Responsabile Sviluppo Comunicazione ed eventi Fondazione Sodalitas

[email protected]

02-86460236; 333-7376278

www.socialinnovation.sodalitas.it; www.sodalitas.it

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