Missione, azione, trasparenza e serietà sono alcune delle informazioni che ogni Ente vorrebbe trasferire con chiarezza ai propri operatori, al pubblico e ai propri sostenitori.
Per far questo bisogna prendersi un po’ cura della propria immagine, darsi delle “regole” e dei “vestiti” adeguati. Vediamo come alcuni dei maggiori Enti hanno affrontato questo compito.
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Comunicare la propria missione partendo dal logo
Il primo modo per comunicare il nostro intento e il nostro modo di raggiungerlo è avere un logo e un naming adeguato.
Partiamo da tre case history:
Médecins Sans Frontières
NAMING: La scelta del naming è chiara e lineare.
GRAFICA: Nel logo viene rapprensentato un “running man” ricavato da alcuni tratti grafici semplici e precisi, che richiamano l’urgenza, l’intrapendenza e la rapidità dell’intervento.
COLORI: La scelta dei colori è netta.
Il bianco viene usato come sfondo, come corpo del running man come spazio vuoto ma significante.
Il colore rosso richiama l’attenzione, il pericolo.
Il colore nero usato per i testi da chiarezza e precisione. L’uso del bold e del maiuscolo trasmettono autorevolezza.
Save the Children
Questo Ente nasce a Londra nel lontano 1919 per merito di Eglantyne Jebb che decide di istituire un fondo per i bambini reduci dai disastri della prima guerra mondiale, il naming e il logo attuali non possono che essere la declinazione delle prime comunicazioni.
NAMING: Anche in questo caso la scelta del naming è chiara e lineare.
GRAFICA: Nel logo naturalmente viene rappresentato un “bambino” inserito in un cerchio che rappresenta l’idea di abbraccio e di protezione.
COLORI: La scelta dei colori è chiara come la precedente.
Il bianco viene usato come sfondo, il colore rosso richiama l’attenzione, il colore nero viene usato per i testi, notiamo però l’uso di un font più amichevole, più morbido, più a misura di bambino ma sempre in bold per autorevolezza e chiarezza.
Coopi
Il logo COOPI è più pittorico e molto diverso dai due presi in analisi precedentemente ma ugualmente chiaro ed efficace.
NAMING: La scelta del naming è chiara e vuole richiamare il concetto di Cooperazione Internazionale, parola che tra l’altro rientra nella composizione del logo.
COLORI: L’uso dei colori blu e verde richiamano subito l’idea del lavoro sul campo, l’immagine del gabbiano che spicca il volo e del verde del prato infondono tranquillità e positività.
La tonalità del verde è fredda ma associata ad un blu “europa” conferisce al logo pulizia e freschezza.
LETTERING: La scelta di un lettering sottile ma netto rendono efficace la lettura e non appesantiscono l’idea di abbraccio, l’incastro tra le lettere “OO”, che sottolinea e rafforza il concetto di cooperazione.
Comunicare con il proprio stile le azioni svolte
Ci sono sicuramente molte strade per poter comunicare le azioni e le aree d’interesse degli Enti, alcune più efficaci, alcune più aggiornabili e alcune più istituzionali ma è chiaro a tutti che meglio si comunica più si raggiungono gli obiettivi.
Sito web, newsletter, social, bilanci sociali, comunicati e infografiche sono gli strumenti che ormai tutti usano e che sono fondamentali per mantenere viva l’attenzione sulle urgenze e sulle azioni che compie l’ente.
Partendo dai tre Enti in esempio vediamo che tutti e tre usano in maniera aggiornata ed adeguata gli strumenti a disposizione. Tutti e tre, partendo dai colori guida, dal logo e dai font scelti per il naming declineano la loro immagine nei vari strumenti comunicativi.
Nei materiali di Medici senza frontiere viene dato risalto alle persone, alle diverse professionalità che svolgono le azioni, e ai numeri, questi ultimi supportati graficamente da infografiche chiare ed essenziali.
Nei vari materiali il colore bianco lavora negli spazi creando ordine e trasparenza, il rosso differenzia le sezioni e da rilievo a titoli e cifre.
Il font e’ pulito e molto leggibile.
L’uso di pittogrammi aiuta alla comprensione dei dati.
Le fotografie degli operatori sono ritoccate in modo da trasmettere tranquillità, pulizia e professionalità. Le altre immagini vedono sempre il logo fotografato nel contesto dell’azione: sul camice del medico, sulla tenda da campo, ecc.
In particolare sul sito si aggiornano sempre i dati e le azioni. Vengono prodotti articoli e comunicati per la stampa, fornendo dati e immagini.
Il bilancio sociale viene curato nella sua veste grafica aggiungendo alla parte più tecnica e finanziaria anche un’introduzione narrata con testimonianze ed interviste degli operatori.
Numeri e persone sono sempre il focus in tutti i materiali.
Analizzando i materiali di Save the Children vediamo una comunicazione più strillata, con il rosso in evidenza, usato per richiamare l’urgenza, il pericolo e la risposta necessariamente immediata.
Meno numeri ma più racconto. Molti articoli sulle azioni svolte, sulle aree d’interesse.
Font leggibili ma spesso in grassetto per aumentare l’efficacia e la drammatizzazione.
Il colori del logo fanno da collante in tutti i materiali, il rosso viene molto usato, meno nero e assenza quasi totale di altri colori o sfumature.
L’uso della fotografia è ulteriore veicolo alla drammatizzazione del messaggio. Fotografie “poco ritoccate”, colori vividi, ombre nette per sottolineare le azioni più urgenti. Bimbi sorridenti e fotografie solari per le azioni più tranquille.
Anche le pubblicazioni come il rapporto delle attività, il bilancio ecc. rispecchiano la comunicazione degli altri materiali. Colore rosso predominante, nero usato spesso anche in versione grassetto, fotografie “poco ritoccate” con colori vividi. Drammatizzazione e urgenza come connotazione generale.
Chiarezza e tranquillità sono invece i valori che traspirano dai materiali della Coopi.
I colori del logo, verde e blu, usati in modo ordinato ed equilibrato danno una buona lettura dei materiali comunicativi della Coopi.
Le informazioni sono selezionate e ben organizzate usando nei vari materiali web e cartecei un unico font.
Un font bastone usato in grassetto per titoli semplici ed efficaci e, in chiaro, per i testi descrittivi, lasciando spazio al grassetto solo per alcuni termini importanti. Tutto molto semplice ma efficace.
Le fotografie sono lavorate in modo da dare un forte impatto attraverso l’uso dei colori, usando la luce per dare risalto ai volti spesso in primo piano.
L’uso dei dati è parsimonioso, vengono dati solo i numeri necessari per commentare e supportare le attività.
Anche nel bilancio sociale viene declinata la grafica del loro e del naming dando prevalenza ai colori verde e blu e al font bastone in grassetto e nero.
Un bilancio costruito con poche foto, molti testi descrittivi sulle attività completati da tabelle e infografiche semplici, il tutto in modo molto tradizionale e semplice, forse fin troppo.