Fundraising, l’evoluzione della raccolta fondi passa dai social

Social network e fundraising, un intreccio possibile?

Inutile sottolinearlo ma il marketing e comunicazione si evolvono ogni singolo giorno, non profit incluso.

L’infografica (vedi sotto) di The Best Colleges mette in evidenza in che misura i social media sono riusciti finora a sostenere piccole e grandi cause. DonorsChoose.org per esempio ha permesso di aiutare 6.807.026 studenti grazie ad una raccolta di 119,891,952 dollari. L’incontro tra domanda e offerta avviene in modo semplice: le insegnanti postano sul sito i bisogni dei loro allievi che possono variare dalla necessità di nuove matite a quella di nuovi vetrini per i microscopi.

Gli utenti, una volta visualizzate le richieste, possono scegliere quale realtà sostenere attraverso una donazione online. Una volta raggiunto l’importo necessario viene spedita la merce ai richiedenti e una fotografia della stessa ai donatori.

In Italia le piattaforme citate dalla ricerca di The Best Colleges stanno iniziando a diffondersi, in particolare Kickstarter, però sono altre quelle che vengono maggiormente utilizzate.

Starteed (leggi l’articolo) ha realizzato un riepilogo delle piattaforme di crowdfunding donation based (assieme alle reward)che ci offre un  pratico colpo d’occhio sul reale impatto dei portali attivi (dati aggiornati al 23/01/2017):

Piattaforme-crowdfunding-starteed-2017

Piattaforme di crowdfunding attive in Italia (Starteed 2017)

SOCIAL NETWORK

Facebook Twitter sono invece più legati alla comunicazione che alla raccolta fondi diretta. Non dimentichiamo che fundraising non è solo chiedere, ma più in generale costruire una relazione di fiducia, stimolare il coinvolgimento e la partecipazione, includere nei processi… dunque significa anche rendicontare come si sono investite le risorse raccolte.

Twitter, per esempio, si sta rivelando molto utile per questo scopo e anche per le “dirette dal campo”, utilizzato soprattutto dalle Organizzazioni Non Governative per descrivere in tempo reale cosa sta accadendo in contesti di emergenza.

Per chi ha dunque intenzione di intraprendere un percorso professionale nel fundraising è importante tener conto di queste nuove tendenze.

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Consigli per diventare un fundraiser

  • Formazione: La formazione è importante. il fundraiser dev’essere un professionista, unendo però alla tecnica la passione.
  • Fate network. Da non perdere è l’annuale Festival del Fundraising, appuntamento ricco di sessioni formative e case history, che si caratterizza anche come un evento unico per il confronto e la condivisione tra colleghi in un clima conviviale e informale.
  • Iscrivetevi ad ASSIF – Associazione Italiana Fundraiser , punto di riferimento per I professionisti del settore.

INFOGRAFICA

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