Facebook e non profit: 7 tecniche per creare i vostri post

Come creare un contenuto efficace per una pagina Facebook? Quanto deve essere lungo il post? Quali sono le tecniche principali per raggiungere i risultati che mi ero prefissato? Sono i quesiti principali che si pone un social media specialist che si affaccia al mondo del non profit.

Come sappiamo, Facebook è la piattaforma più importante per chi fa comunicazione digitale per un’organizzazione non profit. Questo perché è qui gran parte del pubblico a cui ci rivolgiamo. Ed è qui che vogliamo raggiungerlo.

Se gestite – o gestirete – la pagina di una onlus, proviamo a darvi qualche consiglio sulla realizzazione dei contenuti sul social di Mark Zuckerberg. Non dimenticate, però, che la fase della condivisione del contenuto, viene solamente alla fine. Prima è necessario stabilire degli obiettivi e impostare una strategia. Un errore molto comune, infatti, è invertire questo processo e lasciarsi guidare da una voglia compulsiva di pubblicare.

Pubblico e creatività

Come prima cosa stabiliamo a chi vi rivolgete, ogni volta che pubblicate un contenuto o predisponete una campagna a pagamento. State parlando a tutti i vostri sostenitori? Oppure volete raggiungere solamente i solamente i donatori abituali? Il vostro obiettivo è allargare la base di donatori o reclutare nuovi volontari?

In un secondo momento, cercate di capire in quale fase di coinvolgimento sono con l’organizzazione. Hanno già donato? Hanno partecipato a uno dei vostri corsi? Oppure sono ancora distanti e poco coinvolti? Questo vi servirà per differenziare i vostri messaggi e andare dritti al centro. Perché Facebook funziona solamente se lasciate intuire ai follower che vi state rivolgendo a loro, direttamente, e non a uno schermo anonimo.

Sicuramente la targettizzazione delle inserzioni vi verrà incontro, ma da sola non basta. Oltre a differenziare il pubblico, quindi, differenziate anche il messaggio.

Infine, una volta terminata la fase della pianificazione, potete passare a quella della creatività. In altri termini, il contenuto:

  • Copy: la parte testuale.
  • Visual: un immagine o un video.
  • Call to action: l’invito a interagire.

Si tratta di 3 caratteristiche imprescindibili per ogni contenuto di successo. Il video (o l’immagine) attirerà l’attenzione dell’utente, ma sarà il copy a convincerlo a interagire e eseguire la call to action.

Lunghezza

Il dubbio amletico di ogni social media strategist: quanto deve essere lungo il contenuto?

Se, par quanto riguarda la parte video, possiamo affermare che, nella maggior parte dei casi, è meglio restare sotto i 5 minuti, per il copy il ragionamento è più complesso.

  • Long form: nel caso in cui l’obiettivo è il brand awareness. In particolare potete utilizzarlo se state raccontando una storia: progetto, dietro le quinte o risultati raggiunti.
  • Short form: nel caso in cui vogliate convertire direttamente e portare l’utente fuori da Facebook, verso, ad esempio, la lading page delle donazioni.

Non esistono regole certe, in questo senso, ma comportamenti contestuali, che tengano conto degli obiettivi e del contesto in cui operate. Ma, soprattutto, dovrete utilizzarle in modo integrato.

Se avete lanciato una campagna di sponsorizzazione massiccia sulla raccolta fondi natalizia, allora potete utilizzare un breve testo seguito dalla call to action della donazione, che porterà alla relativa landing page. In questo caso, però, date per scontato che il vostro pubblico sappia già chi siete e dove andranno investite le donazioni. E questo non sarebbe possibile se, prima, non aveste raccontato la vostra storia e il vostro operato con post più lunghi e dettagliati.

Quindi, scegliere in maniera integralista solo uno dei due approcci, potrebbe non pagare, né in termini di visibilità, né in termini di conversioni. Per questo motivo, cercate di costruire i vostri post in modo che siano organicamente collegati con la vostra strategia.

Tecniche

Dal punto di vista pratico, ci sono alcune tecniche che possono essere messe a punto nella costruzione di post efficaci. Si tratta, tuttavia, di consigli che possono essere combinati tra loro e non di compartimenti stagni separati.

  1. Coerenza. Tra il messaggio che postate e il contenuto che offrite ci deve essere continuità. Se, ad esempio, state organizzando un evento gratuito, non dovete chiedere un pagamento in un momento successivo.
  2. Coinvolgimento emotivo. Facebook non è uno strumento di conversione diretta. Per ottenere risultati dovrete cercare di entrare in contatto emotivo con il vostro pubblico. Per far questo potrete attivare alcune leve emozionali come, ad esempio, il senso di appartenenza o la condivisione di valori comuni.
  3. Incuriosire. Non raccontate tutto subito, cercate di attirare l’attenzione del vostro pubblico in modo da spingerli a eseguire la call to action: cliccare sul link, guardare il video o contattarvi su Messenger. Attenzione, però, a non cadere nel click baiting. Potete ricorrere all’utilizzo di domande retoriche. Ad esempio: stai pensando di svolgere una vacanza-volontariato in Sud America? Vuoi aiutare questa comunità ma non sai come fare? Oppure potresti individuare un problema e fornire la soluzione: ogni anno sprechiamo più risorse di quanto possiamo permetterci, ma tu puoi cambiare le cose.
  4. Elenchi puntati. Dimostrate ai vostri sostenitori che volete rendergli le cose il più semplice possibili. Rendete il testo più comprensibile e anche più accattivante con l’utilizzo di emoj.
  5. Testimonianze. Utilizzate le esperienze per costruire il messaggio: utenti, volontari, dipendenti e donatori.
  6. Reciprocità. Date qualcosa in cambio. Volete fare lead generation? Regalate, ad esempio, un ebook a chi decide di darvi i suoi contatti.
  7. Senso di urgenza. La paura di perdere un’occasione è più alta del desiderio di ottenere un benefit. Lo sai che sai che solo per questa settimana puoi iscriverti gratis al nostro campo estivo?
  8. Invita all’azione. Dichiarate in maniera chiara e trasparente cosa volete ottenere. E invitate le persone a svolgere l’azione. Potete indicarlo nel copy, nel visual e anche attraverso i tasti di Facebook.

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