Crowdfunding: alcuni consigli per le organizzazioni non profit

Che ruolo può avere il crowdfunding nella strategia di un’Organizzazione Non Profit? Nell’era digitale, gli Enti Non Profit possono ancora escludere questo strumento dalle proprie strategie di fundraising?

Ognuno può dare la sua risposta ma secondo noi il crowdfunding è un potente mezzo di raccolta fondi da tenere in seria considerazione.

Il mondo del digital fundraising è sempre più orientato al donatore e proprio per questo motivo la relazione instaurata tra donor/ONP deve essere sempre più diretta e personalizzata.

In tal senso il crowdfunding non solo vi aiuterà a fare grandi progressi nella raccolta fondi, ma vi permetterà di migliorare la vostra reputazione online, ampliando al contempo la rete di sostenitori.

Ma vediamo alcuni suggerimenti sul tema:

Impostare un obiettivo

Le campagne crowdfunding devono rimare ben separate da tutti gli altri sforzi di fundraising della vostra organizzazione. Ma, soprattutto, devono riguardare un obiettivo specifico: realizzazione di un pozzo, acquisto di attrezzature per un reparto ospedaliero o raccolta di medicinali. Qualunque esso sia, deve essere dichiarato e ben riconoscibile.

L’obiettivo, inoltre, deve essere espresso anche nella cifra che si intende raggiungere: il fine ultimo della campagna.

Progetto da realizzare e cifra che si intende ottenere, dunque. Ma anche durata. Ogni campagna deve avere una durata relativamente breve: un periodo prestabilito entro il quale si intendono raccogliere le donazioni. Ci sentiamo di consigliare periodi brevi: dai 2 ai 4 mesi, massimo. Per lo stesso motivo, consigliamo di impostare raccolte fondi con un tetto relativamente basso (soprattutto per le piccole organizzazioni): diciamo fino ai 5mila euro per poi eventualmente aumentarlo una volta raggiunto il primo target.

Pianificare la campagna

La buona riuscita di una campagna è strettamente collegata alla sua pianificazione.

Per prima cosa, è importante stabilire in che modo il crowdfunding si adatti alla vostra organizzazione. Quindi, il primo passo è quello dell’analisi: costi, tempo e personale.

Una volta stabilita che quella del crowdfunding può essere una strategia vincente, è necessario pianificare tutti i dettagli della campagna: in altri termini gli obiettivi che si intendono raggiungere, in termini di quota di donazioni e progetti da realizzare. Ma non solo, questa fase riguarda anche la scelta della tecnologia da utilizzare e della piattaforma da sfruttare per la raccolta (qui trovi una lista delle piattaforme di crowdfunding).

In seguito sarà necessario mettere a punto le strategie operative vere e proprie. In altri termini, la messa online della campagna e gli sforzi di comunicazione per diffonderla. Il vero lavoro inizia infatti con il lancio della campagna: sarà quello il momento nel quale concentrare i massimi sforzi.

Infine, vi è la fase dell’analisi. Ovvero, quella che risponde alla domanda: abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati?

Ovviamente, questo piano di lavoro è da intendersi come un continuum e non come uno schema a compartimenti stagni. L’analisi dei risultati, ad esempio, può prevedere step intermedi tra un processo e l’altro, in modo da ri-tarare il lavoro a seconda dei risultati raggiunti.

Scegliere il testimonial

Le campagne di crowdfunding sono più efficaci se promosse da un soggetto che non sia l’organizzazione in prima persona. Si tratta, in pratica, di coinvolgere qualcuno che raccolga fondi per voi e non con voi. Questa scelta tende a diminuire la distanza emotiva tra l’organizzazione e il donatore e vi permette di sfruttare la credibilità di soggetti terzi per perorare la vostra causa.

Il testimonial – o l’influencer – può essere un personaggio pubblico o una persona poco conosciuta. L’importante è che abbia qualcosa da raccontare. Può bastare anche un vostro volontario, o un gruppo di pressione, con una buona rete e buone doti comunicative.

Legate la campagna a un evento

Una volta impostati gli obiettivi e scelto il testimonial, potete collegare la vostra campagna a un evento preciso.

Facciamo alcuni esempi. Supponiamo che il vostro progetto sia la costruzione di un impianto polisportivo in un determinato quartiere periferico, potete scegliere di abbinare la campagna ai Mondiali di Calcio. Oppure, se il vostro testimonial è uno sportivo, potete abbinarla alla sua preparazione per la Maratona di New York.

Date degli incentivi alle donazioni (reward)

La ricompensa. Questa è un’opzione possibile in alcune campagne di crowdfunding e solo su alcune piattaforme (non su tutte). I reward possono essere di varia natura: si tratta di piccoli regali a seconda delle donazioni.

A volte è sufficiente una gratificazione simbolica. Nell’esempio della campagna legata alla Maratona di New York, si potrebbero ringraziare i migliori donatori della settimana in un video durante l’allenamento.

In altri casi si tratta di oggetti veri e propri. Ad esempio per donazioni da 100€ si potrebbe prevedere la partecipazione ad una cena di gala o qualora il testimonial fosse un musicista, potremmo prevedere un pass gratuito per un concerto.

Insomma, sbizzarritevi con la creatività e magari guardate a quello che già avete “in casa”.

Storytelling

Comunicate costantemente i risultati delle vostre campagne. I donatori vogliono essere aggiornati sui risultati e sulla riuscita della campagna.

Informateli sull’andamento della raccolta fondi. Insomma, fateli sentire parte integrante di una community di persone, prima ancora che di una rete di donatori. Il messaggio che deve passare è che importante il loro sostegno, non solamente i loro soldi.

E se non raggiungete la cifra prestabilita?

Una domanda abbastanza comune. Cosa fare se, entro la scadenza della campagna, non abbiamo portato a termine l’obiettivo?

La scelta, in questo caso, può non dipendere esclusivamente da voi. Alcune piattaforme al termine della campagna restituiscono le donazioni qualora la cifra prefissata non venga raggiunta.

Nel “nostro” caso, trattandosi di progetti sociali che verranno comunque realizzati dall’ONP a prescindere dal raggiungimento del 100% dell’obiettivo (solitamente funziona così), ci sentiamo di consigliarvi di utilizzare l’importo raccolto per il progetto, qualunque sia la percentuale raggiunta.


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