Fare fundraising tramite email è un terreno minato. Molti possibili donatori sono spesso diffidenti nei confronti delle richieste di donazione tramite la posta elettronica. Gli utenti, inoltre, ricevono numerose email promozionali quasi ogni giorno e il rischio di finire nella cartella della posta indesiderata è alto.
Al tempo stesso, questo strumento potrebbe rivelarsi molto utile per le nostre campagne e metterci in una posizione di vantaggio nei confronti dei nostri competitor.
Qual è, dunque la strada migliore da intraprendere? E, soprattutto, cosa dobbiamo evitare?
Parola d’ordine: niente spam
Può sembrare banale, ma a nessuno piace ricevere messaggi indesiderati e non attinenti con le proprie preferenze.
In questo senso, quantità non è sinonimo di qualità. Se rivolgete la vostra campagna a utenti che non hanno alcuna connessione con la vostra associazione, non hanno mai donato o non hanno mai sottoscritto l’iscrizione alla newsletter, state sparando a vuoto e verrete marchiati indelebilmente come spammatori.
State sprecando tempo e risorse, senza raccogliere risultati sul lungo periodo. Ma soprattutto, rischiate di diventare fastidiosi. In altri termini, siete indesiderati.
Limitate dunque il campo d’azione. Partite dai sottoscrittori, dai volontari e dai donatori fidelizzati: targettizzate. Costruite una lista di utenti interessati e rimanete in contatto con loro.
Cercate di aggiornare il vostro database di contatti metodicamente. Cercate nuovi sottoscrittori attraverso il box per l’iscrizione alla newsletter del vostro sito e approfittate degli eventi per raccogliere nuovi contatti face to face.
Siate sempre trasparenti. Informate i nuovi sottoscrittori sulle comunicazioni future che riceveranno nella loro casella di posta. E rispettate chi cancella l’iscrizione: non siate insistenti, in questi casi smettete di inviare newsletter. Non sempre si tratta di un addio, a volte è solo arrivederci.
Dritti al punto
Parlare chiaro è importante. L’obiettivo delle nostre campagne non è vendere un prodotto o far sembrare la nostra non profit accattivante, ma raccogliere fondi per una causa o un progetto. Il linguaggio usato per vendere o presentare un prodotto insospettisce il lettore. Siate riconoscibili.
Non girate intorno al messaggio. Il modo migliore per raggiungere lo scopo è essere onesti fin dalle prime righe: l’obiettivo deve essere facilmente individuabile fin dalla prima lettura.
Al tempo stesso, non siate freddi e impersonali. Cercate di coinvolgere il donatore, mettendolo al centro e dando importanza a ogni piccola donazione. E soprattutto siate concreti. I risultati delle donazioni devono essere tangibili: raccontate storie reali e mostrate come vengono impiegate le risorse raccolte.
Infine, differenziate le email per la raccolta fondi dalle newsletter che inviate periodicamente. Quest’ultime sono utili per fidelizzare i vostri contatti: consentono ai vostri donatori di sentirsi parte della squadra, avvicinandoli empaticamente all’organizzazione.
Inviate newsletter periodiche almeno ogni due mesi e due campagne l’anno esclusivamente incentrate sulla raccolta fondi.
Costruire messaggio
Adesso che sapete cosa fare, ma soprattutto cosa evitare, proviamo a capire come costruire un messaggio efficace.
- Siate sintetici. In media il lettore spende al massimo 15 secondi su ogni singola email, tempo impiegato non solo per leggere il testo, ma anche per visualizzare le immagini o cliccare su eventuali link esterni. Cercate, quindi, di essere chiari e condensare il messaggio in un massimo di 200 parole.
- Immagini. La narrazione visiva è importante tanto quella testuale. Cercate di trasmettere un messaggio emotivo che colpisca direttamente il possibile donatore. Utilizzate immagini suggestive per sottolineare, ad esempio, un’ingiustizia sociale o la bellezza di un luogo che volete salvaguardare. E soprattutto, portatevi avanti con il lavoro: create una banca immagini pronta a essere utilizzata in qualsiasi momento.
- Leggerezza. Non esagerate, però, con l’utilizzo di immagini. Alcuni client di posta elettronica bloccano certi contenuti per non sovraccaricare i dati. Fate in modo che la lettura sia fluida, date la possibilità di aprire il messaggio anche solo in forma testuale o di essere aperto tramite il browser.
- Call to action. Rendete ben visibile la chiamata all’azione: un tasto Dona ora, ad esempio, che rimanda direttamente al form o alla pagina delle donazioni.
Altre 2 piccole accortezze:
- Assicuratevi che il messaggio sia ottimizzato per il mobile.
- Fate dei test. Una volta inviato il messaggio non è più possibile tornare indietro. Refusi e problemi di visualizzazione non potranno più essere corretti. Per questo motivo mandate delle email di prova al vostro indirizzo e, prima di lanciare la campagna, assicuratevi che sia tutto a posto!
Coop Sociale Oasi Onlus di Imperia richiede una donazione massima di 2500 euro per il rifacimento di tutta la rete informatica adibita per persone anziane disabili e non autosufficienti.