Nel mondo del Terzo Settore, il termine capacity building è sempre più ricorrente, ma non sempre chiaro. Eppure, è proprio da qui che passa il futuro delle organizzazioni non profit: rafforzare la propria capacità interna significa essere più efficaci, sostenibili e pronti ad affrontare le sfide di oggi e di domani.
In questo articolo ti spieghiamo cos’è la capacity building, perché è fondamentale per ogni organizzazione, come si mette in pratica e quali strumenti hai a disposizione per farla crescere in modo concreto.
1. Cos’è la Capacity Building nel Terzo Settore
Per capacity building si intende l’insieme di azioni volte a rafforzare le competenze, le strutture, i processi e la governance di un’organizzazione. Non si tratta solo di “formare il personale”, ma di costruire una vera e propria capacità organizzativa, che comprende:
- Persone: skill, leadership, collaborazione
- Processi: procedure, strumenti, gestione
- Visione: strategia, mission, cultura organizzativa
In sintesi, è ciò che rende un ente capace di realizzare al meglio la propria missione nel tempo.
2. Perché è importante per le organizzazioni non profit
Nel contesto attuale, caratterizzato da risorse limitate, crescente complessità e aspettative elevate da parte di stakeholder e finanziatori, la capacity building è un investimento cruciale.
Ecco alcuni motivi:
- Sostenibilità: rafforza la capacità di attrarre risorse e gestirle con efficacia
- Innovazione: permette di adattarsi al cambiamento, dal digitale alla generazione Z
- Impatto: migliora i risultati delle attività e la misurazione dell’efficacia
- Affidabilità: aumenta la credibilità verso finanziatori, partner e istituzioni
3. Come si fa capacity building: esempi pratici
Fare capacity building significa agire in modo strategico su più fronti. Ecco alcuni esempi concreti:
- Formazione personalizzata per staff e volontari (hard & soft skill)
- Accompagnamento strategico: definizione di mission, vision, governance
- Digitalizzazione: CRM, project management, automazione
- Fundraising strutturato: costruzione di un piano a lungo termine
- Sviluppo della leadership: coaching per figure apicali e team interni
- Valutazione organizzativa: audit e analisi SWOT interne
4. Chi può aiutarti a fare capacity building
Oggi esistono diversi attori che offrono percorsi e strumenti:
- Centri di Servizio per il Volontariato (CSV): propongono formazione, consulenze e supporto organizzativo
- Fondazioni erogative come Cariplo, Compagnia di San Paolo, Con il Sud, che finanziano bandi specifici
- Programmi europei come Erasmus+ e CERV, con call dedicate al rafforzamento delle organizzazioni
- Network internazionali come Ashoka o Catalyst 2030, che promuovono modelli innovativi di capacity building
- Consulenti specializzati in Terzo Settore e sviluppo organizzativo
5. Capacity building e accesso ai fondi
Sempre più bandi, sia pubblici che privati, valutano la capacità organizzativa come criterio chiave. Un ente che ha struttura, visione strategica, strumenti di gestione e personale formato ha molte più possibilità di ottenere finanziamenti.
In particolare:
- Readiness organizzativa: sei pronto a gestire il progetto in modo efficace?
- Coerenza tra struttura e obiettivi progettuali
- Capacità di rendicontazione e trasparenza
6. Strumenti utili e risorse gratuite
Ecco alcune risorse per iniziare (o continuare) il tuo percorso:
- Toolkit Capacity Building – EC
- Bando Capacity Building – Fondazione Cariplo
- Formazione per enti – CSVnet
Fare capacity building non è un lusso: è un passaggio strategico fondamentale per qualunque organizzazione che voglia crescere, durare nel tempo e generare un impatto reale. È un processo che richiede tempo, consapevolezza e il coraggio di investire su sé stessi.