L’intervento di Anpas ad un mese dal terremoto in Emilia

Terremoto: “Anpas c’è e ci sarà”

 A un mese dal sisma, i numeri l’impegno di Anpas e la raccolta fondi per le sedi delle associazioni danneggiate.

 

Mirandola, 19 giugno. Sono oltre 1600 i volontari Anpas provenienti da tutta Italia e impegnati con le varie colonne mobili della Protezione Civile e nei servizi sociosanitari in loco. Quasi 2500 i pasti cucinati ogni giorno dalle cucine dei campi, assistenza all’infanzia e supporto al sistema sociosanitario, supporto al coordinamento degli interventi con le istituzioni (Dipartimento Protezione Civile, Comuni e sistema 118). Sono alcuni dei dati dell’intervento dell’Anpas in Emilia ad un mese dopo la prima scossa.

Fausto Casini, Presidente Nazionale Anpas e, da modenese, personalmente coinvolto nel sisma, dichiara: «Il terremoto è il frutto di una forte energia che caricata nel tempo e che si manifesta con forza  distruttiva. Le Pubbliche Assistenze unite nell’Anpas la accumulano e la ridonano in aiuti ed in energia positiva riconducendola sotto il controllo dell’intelligenza e dell’umanità. Lo riescono a fare con la qualità di professionisti formati e con l’entusiasmo che solo il contatto con l’utilità e il servizio riescono a scatenare negli individui. Ho affrontato e raccontato giorno per giorno il terremoto in un continuo alternarsi di commozione, idee e voglia di fare grazie all’ascolto dei volontari – prosegue Casini – con la certezza che ogni giorno inventeremo qualcosa di nuovo e di migliore per il futuro. L’Anpas c’è, ma soprattutto ci sarà!».

 

I campi di Protezione Civile.

Il campo di Mirandola è stato allestito dal 20 maggio presso il piazzale Costa. Ad oggi si sono avvicendati nel campo: 283 volontari, 89 associazioni, 65 mezzi. Nell’ultima settimana sono state presenti al campo 318 persone, 44 volontari, con 41 tende montate. La cucina del campo, gestita e coordinata dai volontari Anpas, distribuisce 724 pasti al giorno.  Il campo di Novi di Modena è stato allestito il 29  maggio presso il campo sportivo. Ad oggi si sono avvicendati nel campo: 303 volontari, 79 associazioni, 87 mezzi. Nell’ultima settimana sono state presenti al campo 437 persone, 52 volontari, con 55 tende montate. La cucina del campo, gestita e coordinata dai volontari Anpas, distribuisce 1100 pasti al giorno. È inoltre presente una struttura protetta gestita da due volontari Anpas e due volontari di Save the Children.

Sono oltre 150 i volontari Anpas delle colonne mobili regionali presenti nei campi di Cavezzo, San Possidonio, Finale Emilia, Mirandola – San Giacomo, San Giacomo delle Segnate, Mirandola, Rolo, Rovereto di Novi e Crevalcore.

 

L’impegno sostenibile dei volontari.

I volontari Anpas restano ai campi con una turnazione di sette giorni con varie attività nell’assistenza alla cittadinanza: dalla segreteria del campo alle postazioni medico-sanitarie. Ci sono logisti, elettricisti, idraulici fino agli animatori che, insieme a educatori e insegnanti, supportano i bambini nelle strutture protette. Grande attenzione, nell’intervento, è stata data ad una gestione sostenibile dell’emergenza e dell’importanza dell’inclusione sociale all’interno dei campi Anpas. Anpas sta adottando la strategia Rifiuti Zero anche nella gestione di questa emergenza: sono stati ridotti al minimo, infatti, gli spostamenti dei mezzi associativi per i volontari che arriveranno il campo dalle altre regioni. Data la vicinanza della stazione di Mirandola, Anpas utilizzerà i mezzi pubblici per far arrivare i propri volontari ai due campi di Mirandola e Novi di Modena. Data la varietà di culture e di provenienza della cittadinanza, le cucine dei campi lavorano anche nella diversificazione dei pasti nel rispetto delle diverse culture presenti.

 

Il coordinamento della Sala operativa Anpas Nazionale e la colonna mobile nazionale. Coordinata dal responsabile Marco Lumello, sta operando h24 per garantire il massimo dell’efficienza a supporto sia delle attività delle associazioni operanti nelle zone colpite dal sisma sia del Dipartimento di Protezione Civile. Dallo scorso 20 maggio si sono avvicendati 44 volontari provenienti da 21 pubbliche assistenze.

Cinque sono i volontari, provenienti da due Pubbliche Assistenze, che si stanno occupando del controllo e della gestione delle attrezzature presso il Dipartimento della Protezione Civile.

 

L’impegno delle Pubbliche Assistenze dell’Emilia Romagna.

A distanza di un mese dalla prima scossa sono più di 800 i sono i volontari delle Pubbliche Assistenze dell’Emilia Romagna che, senza sosta, continuano a garantire i servizi sociosanitari e di emergenza nelle zone colpite. Un impegno che ha permesso l’evacuazione degli ospedali di Mirandola, Finale Emilia e Carpi: a poche ore dal sisma i volontari avevano già allestito due Posti Medici Avanzati presso gli ospedali danneggiati e un furgone radio per garantire la copertura delle comunicazioni tra le associazioni intervenute. Dal primo giorno dal sisma i pasti sono stati garantiti dalla cucina mobile delle Pubbliche Assistenze dell’Emilia presso il palazzetto dello Sport di Mirandola e, a tutt’oggi, fornisce oltre 500 pasti giornalieri. Importante anche la funzione del coordinamento degli interventi: volontari Anpas stanno operando all’interno del COC di Mirandola, del COR, DICOMAC e del magazzino regionale CREMM per la gestione del materiale e delle strutture della regione Emilia Romagna e del Dipartimento di Protezione Civile.

Dal 20 maggio ad oggi la centrale operativa di Anpas Emilia Romagna è stata sempre presidiata con 1-2 volontari.

Le 32 Pubbliche Assistenze della Provincia di Modena hanno incrementato il presidio sanitario fornendo quotidianamente 8 ambulanze in servizio di emergenza in aggiunta a quelle presenti sul territorio prima del sisma.

Un grande sforzo di volontà e passione nonostante sono state danneggiate e rese inagibili 5 sedi delle pubbliche assistenze Anpas (Mirandola, San Prospero, Cavezzo, Concordia e San Felice). Nonostante la perdita della sede e molti degli stessi volontari abbiano perso le loro abitazioni,  anche nelle zone colpite le pubbliche assistenze Anpas hanno garantito trasporti sanitari sia nell’emergenza (con l’evacuazione dell’ospedale di Mirandola e di una casa di cura) e i trasferimenti interospedalieri ordinari.

Per aiutare le Pubbliche Assistenze Anpas danneggiate dal sisma:  

A.N.P.AS. Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze

Causale: sostegno alle zone terremotate dell’Emilia Romagna

IBAN: IT98 M03359 01600 100 000 067 651

ANPAS – ASSOCIAZIONE NAZIONALE PUBBLICHE ASSISTENZE

Via Pio Fedi, 46/48 – 50142 FIRENZE

Tel 055/30.38.21 (Andrea Cardoni 331/6455343)

email [email protected]www.anpas.org

 

ANPAS, fondata nel1904 a Spoleto, è una delle più grandi associazioni nazionali di volontariato in Italia: attualmente vi aderiscono 882  Pubbliche Assistenze con 238 sezioni, presenti in 19 regioni italiane che operano nell’emergenza sanitaria, nelle attività sociosanitarie, di protezione civile e di solidarietà internazionale. Si avvale di 2700 ambulanze e 500 mezzi di protezione civile, ma soprattutto della partecipazione di 100.000 volontari attivi e di 700.000 soci sostenitori. E’ ente accreditato di prima classe con oltre 800 sedi e 976 giovani in servizio civile nazionale. Ha sviluppato grandi progetti di solidarietà internazionale ed è autorizzata per le Adozioni Internazionali in Bulgaria, Costa Rica, Venezuela, Armenia, Nepal, Sri Lanka, Gambia, Senegal, Repubblica Domenicana, Kenia, Isole Mauritius, Taiwan, Mali e Guatemala.


 

Potete scaricare una galleria fotografica di alcuni momenti dell’intervento su www.anpasnazionale.org/Allegati/Protezione civile/Anpas_Emilia_foto.zip 

Trovate i video-storie dei campi, delle associazioni colpite e gli studi sugli effetti del terremoto fatti dal geologo Marco Mucciarelli

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