Personale stipendiato nel Terzo Settore: ancora c’è da stupirsi?

Oggi ci siamo imbattuti in un articolo in rete, che inizia così:

Può capitare, più frequentemente di quanto si possa pensare, che quelli che sembrano semplici volontari spinti soltanto dalla propria passione, siano in realtà persone stipendiate e opportunamente formate per convincere la gente a versare un contributo a questa o quella associazione benefica. Non è un caso quindi che tra le figure più ricercate dalle Onlus animaliste ci siano, come rivela un dossier di Federfauna, il dialogatore e l’addetto alla raccolta fondi, tutte posizioni con “ottimi margini di guadagno”.

L’articolo continua a trattare l’argomento stupendosi del fatto che in una associazione come la LAV (Lega Anti Vivisezione) vi sia un ufficio Comunicazione e Fundraising e che siano richieste specifiche competenze per poter ambire a ricoprire quel ruolo:

cio’ vuol dire che ha un ufficio proprio specializzato nella comunicazione e nella raccolta fondi e richiede al candidato, per poter aspirare a ricoprire con successo il ruolo, come requisito indispensabile “precedente esperienza lavorativa almeno biennale nello sviluppo di azioni complesse di raccolta fondi e/o Marketing“..

Di certo la figura più controversa secondo l’autore dell’articolo è quella del dialogatore:

Federfauna ha scoperto il “dialogatore face to face” che, come racconta  un ex lavoratore, consiste nello stare “sei ore in piedi non-stop da lunedì a sabato, senza ferie, a tentare di convincere una fetta di umanità a versare soldi per qualche causa, ecologista o umanitaria”.

Ma è possibile che nel 2012 una parte dell’opinione pubblica pensi che nel terzo settore debbano “lavorare” solo volontari prestando la propria opera a titolo gratuito e non sia invece “normale” la presenza nelle organizzazioni di personale qualificato e retribuito che svolge professionalmente un lavoro importante come quello del fundraiser e dell’addetto alla comunicazione?

Forse in Italia ancora manca questa cultura “matura” verso il sociale che è per certo maggiormente diffusa nel mondo anglosassone. E’ questione di informazione, di educazione, di trasparenza. Per prime le stesse organizzazioni non dovrebbero avere paura di parlare di sé e della propria forza lavoro giustamente retribuita e spesso anche in maniera non molto generosa.

Nei commenti all’articolo addirittura si può leggere l’opinione di begallo:

poi le Onlus saranno non a scopo di lucro ma i loro dipendenti si fanno dei lauti stipendi

Di diverso parere sono Claudia e Marta, lavoratrici nel terzo settore e blogger di PNP, che vogliono testimoniare qui le proprie esperienze:

Claudia, che da alcuni anni lavora nel mondo non profit, dice:

Non capisco perché chi lavora nel Terzo Settore debba per forza farlo gratuitamente. Chi pensa che terzo settore significhi solo gratuità e volontariato forse non conosce bene il settore. Il terzo settore ha funzione di cuscinetto alle mancanze dello stato, fornisce quei servizi di cui lo stato non riesce ad occuparsi.

Io mi sono laureata ed ho fatto un master, ho affinato le mie competenze per metterle al servizio della collettività. Collaboro con un’associazione che si occupa di salute. Come vivrei senza stipendio?

Già non é un gran che ma la mia passione mi fa sentire bene. Le organizzazioni non profit, sono comunque delle imprese, con la differenza che utilizzano i profitti per reinvestirli nelle proprie attività e servizi.

 

Anche Marta la pensa diversamente dall’autore dell’articolo:

Non condivido: fare raccolta fondi è una professione e quindi richiede conoscenze, competenze e impiego di tempo (non libero) e quindi uno stipendio così come per tutte le professionalità impiegate nel non profit e nel profit. Il Terzo settore non è uguale al volontariato – anche se a volte ci somiglia visti gli stipendi e le ore di straordinari non pagati (altro che lauti stipendi!!!) – ma la finalità e la passione per ciò che si fa compensano, o almeno ci provano! Poi se si usano stratagemmi fraudolenti legati a cause inesistenti è un altro discorso…

 

E voi cosa ne pensate?


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