Il cinque per mille e’ dello Stato

Il c.d. “cinque per mille”, come i contribuenti sanno, è un meccanismo che prevede di devolvere una parte dell’imposta sul reddito per le persone fisiche (Irpef), pari appunto al 5 per mille, è stato introdotto con la legge 23 dicembre 2005, n. 266 (Legge finanziaria 2006). Il contribuente ha per legge la facoltà di devolvere una quota dell’Irpef a soggetti operanti in settori di riconosciuto interesse pubblico e svolgenti attività eticamente e socialmente meritorie.

In conseguenza dell’elevato numero di contribuenti che si sono avvalsi di tale facoltà per l’anno 2006, il meccanismo è stato proposto nuovamente nelle annualità successive (2007, 2008, 2009 e 2010) con le leggi finanziarie e con la legge 22 maggio 2010, n. 73.

I settori a sostegno della cui attività può essere destinato il beneficio del 5 per mille dell’Irpef sono i seguenti:

  • Volontariato (competente la Direzione Generale per il terzo settore e le formazioni sociali Ministero del Lavoro e P.S; il beneficio è erogato dalla Divisione I);
  • ricerca scientifica ed universitaria (competente il Ministero dell’Istruzione);
  • ricerca sanitaria (competente il  Ministero della Salute);
  • politiche sociali perseguite dai Comuni (competente il Ministero dell’Interno);
  • attività sportive a carattere dilettantistico (competente la Presidenza del Consiglio dei Ministri con il supporto del C.O.N.I., salvo per gli anni 2006 e 2007 – vedi le pagine dedicate agli elenchi Anno 2006 e Anno 2007).

Nella fattispecie per i soggetti del volontariato possono presentare domanda per il  beneficio del 5 per mille dell’Irpef i seguenti soggetti:

  • ONLUS – Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale (art. 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460);
  • associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e provinciali (art. 7, commi 1, 2, 3 e 4, della legge 7 dicembre 2000, n. 383);
  • associazioni e fondazioni che operano senza finalità di lucro nei settori indicati dall’art. 10, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460.  

(A questo proposito, vedi la Circolare n.56/E del 10/12/2010 dell’Agenzia delle Entrate “Chiarimenti in merito ai soggetti destinatari della quota del cinque per mille dell’Irpef “).[1]

Si discute tuttavia sulla sentenza del Consiglio di Stato n. 2627/2011 reso nell’adunanza del 14 novembre 2012 sul 5 per mille dicendo di fatto che questa norma «non costituisce una liberalità del cittadino».

Quid iuris, in concreto? Il passaggio cruciale della sentenza è quello in cui viene specificato che il 5 per mille «non costituisce una liberalità del cittadino, ma deriva da una scelta dello Stato di consentire la destinazione di una parte delle sue spettanze ad enti che svolgono un ruolo sussidiario in materia di politiche sociali, mediante una possibile devoluzione in occasione della dichiarazione dei redditi, la cui materiale liquidazione viene subordinata a requisiti, modalità e controlli».

Alceste Santuari (Professore incaricato di Diritto Amministrativo presso l’Università degli Studi di Trento) a tal proposito commenta la sentenza: “sembra di capire per come è strutturata la norma che lo Stato attraverso il 5 per mille acconsente che parte delle somme ad esso spettanti siano ‘dirottate’ in senso sussidiario ad entità che si occupano di sociale”. Sembrerebbe quasi, continua il prof. Santuari “l’ennesima dimostrazione che in Italia la ‘beneficenza’ o è di Stato o difficilmente viene riconosciuta. Tanto è vero che le detrazioni/deduzioni in occasione di erogazioni liberali (se si esclude forse la legge ‘+ Dai – Versi’) sono davvero poche.

La conclusione? Semplice, nella prossima legislatura non è soltanto il sistema codicistico a richiedere un tagliando ma anche tutta l’impostazione fiscale, con l’obiettivo di rendere il fisco al servizio dei cittadini e non al loro comando.”

Alice Cannone

 


[1] Cfr. http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/md/AreaSociale/CinquePerMille/

Per approfondimenti:

– Estratto della decisione del Consiglio di Stato Sezione II, in sede di ricorso straordinario, con parere decisorio n. 2627/2011 reso nell’adunanza del 14 novembre 2012 (formato .pdf 290,45 Kb)

http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/md/AreaSociale/CinquePerMille/

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